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Già lo so quello che direte. Che non si parla dei morti in un certo modo. Ma con l’eredità del berlusconismo prima o poi dovremo fare i conti, in ogni aspetto. Anche per quanto riguarda donne e strascichi di sessismo. E descrivere Silvio Berlusconi come un Casanova qualunque vorrebbe dire minimizzare l’enorme impatto culturale che il suo impero televisivo e la sua discesa in politica hanno avuto sul nostro Paese.

Intendiamoci, l’Italia non è un Paese sessista per colpa di Berlusconi. Il leader di Forza Italia era figlio del suo tempo, non il contrario. Ma ha normalizzato e sdoganato un sistema fatto di machismo e mercificazione delle donne che ci ha influenzato per decenni. Che il tutto sia passato attraverso barzellette, bikini e paillettes non lo rende certo meno grave.

Berlusconi prima ha creato la televisione commerciale e poi l’ha riempita di ragazze semi-nude il cui unico valore era quello di essere un corpo bello e desiderabile all’occhio maschile. Non che ci sia nulla di male a voler fare la velina di mestiere, però tra gli anni Novanta e Duemila l’unico modello possibile che io e tante della mia generazione abbiamo avuto è stato solo quello. Di donna- oggetto, bella e sensuale, ma mero accessorio di un fidanzato più ricco e famoso. Nulla al di là di questo.

E quindi no, non si può parlare di gaffes e battute innocue fatte da un dongiovanni tra i tanti altri. Berlusconi ha avuto un ruolo ben preciso nel normalizzare sessismo e dintorni. E se il nostro Paese fa ancora così fatica ad abbandonare alcuni stereotipi e comportamenti verso le donne, è anche a causa sua.

The Pulse of Washington D.C.

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